Nodi d’amore: tra leggenda e cucina

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La leggenda

Un’antica leggenda racconta che, alla fine del trecento, un capitano, Malco, delle truppe di Gian Galeazzo Visconti, detto il Conte di Virtù, si era accampato nei pressi di Valeggio sul Mincio con il suo esercito.

Mentre tutto l’accampamento dormiva, dal fiume giunsero le streghe che iniziarono a danzare tra i soldati assopiti: solo Malco, ridestandosi, affrontò le creature che, scoperte, fuggirono verso il Mincio. Una di queste fu raggiunta da Malco e, nel disperato tentativo di scappare, perse il mantello che l’avvolgeva, rivelando di essere una splendida ninfa. Nel breve corso della notte tra i due nacque l’amore e l’alba li sorprese a promettersi eterna fedeltà.

La bella ninfa, Silvia, doveva però ritornare nelle profondità del fiume prima del sorgere del sole. Così, braccati dagli uomini che volevano catturarli, gli amanti si rifugiarono nel Mincio, lasciando ai loro inseguitori un fazzoletto di seta dorata, che avevano simbolicamente annodato come pegno del loro amore.

La cucina

Da quel giorno le ragazze della zona, durante i giorni di festa, amano ricordare la dolce storia dei due innamorati preparando i tradizionali NODI D’AMORE. Si tratta di squisiti tortellini fatti a mano con una pasta sottile come la seta, che viene tagliata e annodata, dopo averla arricchita con un delicato ripieno di spezie e pregiate carni assortite. Ogni anno, il terzo martedì di giugno, a Valeggio sul Mincio, si svolge la grande Festa del Nodo d’Amore. Una cena a tema con commensali, che vengono da tutta Europa per gustare i tortellini della leggenda ed assistere alle sfilate in costume medievale.

G. S.

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